Orso_Grizzly
2009-01-18 20:22:39 UTC
Definire " E venne il giorno ", di M. N. Shyamalan, un film horror,
sarebbe quanto meno riduttivo: di film dell'orrore ne ho visti
parecchi e, sicuramente, spesso il regista sa come mantenere alta la
tensione e come spaventarci nei punti clou della narrazione, ma non mi
era mai capitato di assistere a un film capace di tenerci con il fiato
sospeso dall'inizio alla fine della narrazione.
In " E venne il giorno ", il nemico è invisibile e nel contempo
onnipresente, e quanto di più debole e nello stesso tempo quanto di
più potente, è irraggiungibile e inarrestabile, perché viaggia sulle
ali del vento, e non accetta alcuna forma di compromesso, al punto che
anche una semplice scucitura sul tettuccio in tela dell'automobile può
causare la differenza tra la vita e la morte.
Le scene spaventose si succedono in un crescendo di drammaticità, fino
a raggiungere un finale in cui incertezza e brivido si confondono, e
nulla può essere più stabilito con certezza, ma non si sarà compreso
pienamente il film fino a quando non si sarà svelato l'enigma delle
telefonate di Joey ( Shyamalan, come dimostra " Signs ", non mette mai
false piste nei suoi racconti, ed ogni evento è da considerare per
quello che è: un Simbolo ), con tutto quello che segue ad esse e che,
nel susseguirsi di atmosfere del film, è pressoché impercettibile.
Un film assolutamente da vedere, consigliato a cinque stelle!
sarebbe quanto meno riduttivo: di film dell'orrore ne ho visti
parecchi e, sicuramente, spesso il regista sa come mantenere alta la
tensione e come spaventarci nei punti clou della narrazione, ma non mi
era mai capitato di assistere a un film capace di tenerci con il fiato
sospeso dall'inizio alla fine della narrazione.
In " E venne il giorno ", il nemico è invisibile e nel contempo
onnipresente, e quanto di più debole e nello stesso tempo quanto di
più potente, è irraggiungibile e inarrestabile, perché viaggia sulle
ali del vento, e non accetta alcuna forma di compromesso, al punto che
anche una semplice scucitura sul tettuccio in tela dell'automobile può
causare la differenza tra la vita e la morte.
Le scene spaventose si succedono in un crescendo di drammaticità, fino
a raggiungere un finale in cui incertezza e brivido si confondono, e
nulla può essere più stabilito con certezza, ma non si sarà compreso
pienamente il film fino a quando non si sarà svelato l'enigma delle
telefonate di Joey ( Shyamalan, come dimostra " Signs ", non mette mai
false piste nei suoi racconti, ed ogni evento è da considerare per
quello che è: un Simbolo ), con tutto quello che segue ad esse e che,
nel susseguirsi di atmosfere del film, è pressoché impercettibile.
Un film assolutamente da vedere, consigliato a cinque stelle!