Post by Kinglion Il MeticcioPost by g***@gmail.comPost by Kinglion Il MeticcioE poi? Chi è il personaggio principale della storia, la creatura stessa?
Quale è la motivazione del direttore della struttura per evocare la
creatura? Quale è la conclusione della storia?
Diciamo che il la vedo come una metafora dell'oppressione. Il
direttore è un folle che tratta i malati come bestie e l'entità che
si libererà tramite il più bestiale dei malati libererà gli altri
malati che si vendicheranno del direttore e potranno uscire. Io mi
immagino l'ultima scena, una specie di citazione di QUALCUNO VOLO SUL
NIDO DEL CUCULO, in cui questi malati ridotti allo stato bestiale
escono dalla piramide correndo con un ghigno malefico in volto,
Ti chiedevo una altra cosa: quale è la motivazione del direttore della
struttura per evocare la creatura?
Con quello che tu dici, in realtà, sembra che già adesso la creatura venga
evocata tramite un malato. Cosa sappiamo di lui? Perchè proprio grazie a lui
si riesce ad evocare la creatura?
Poi, a parte come ti immagini l'ultima scena, quale è la conclusione della
storia? Nel senso: il malato torna libero, ma la creatura ritorna da dove
era tornata? Ormai si è incarnata nei malati? Cosa ci è stato fatto capire
comporti l'incarnazione della creatura nei malati rispetto alla loro
malattia originaria? Questi malati erano già rinchiusi perchè violenti o
semplicemente perchè deformi? E c'è una progressione per cui i più "normali"
tra i malati diventano più cattivi o semplicemente diventano tutti più
pericolosi allo stesso modo (ma già erano pericolosi se erano lì no?)?
Cioè: tu vuoi esprimere la metafora dell'oppressione, e va benissimo. Ma: ci
deve cmq essere un personaggio che fa l'"eroe" (in senso vogleriano) e da
questo breve pitch non si capisce chi sia l'eroe e quale sia il "viaggio"
che compie e, probabilmente, neanche i suoi antagonisti.
Intendiamoci: non è che tu debba necessariamente pensare la storia come
viaggio dell'eroe, però di certo aiuta a capire se c'è mancanza di
motivazioni, insussistenza di personaggi o mancanza di progressione della
storia.
Per quanto riguarda il titolo, boh, di solito è l'ultima cosa a cui pensare
(e spesso, ammesso e non concesso che la sceneggiatura si realizzi) ci sono
i produttori che ti impongono anche quello in base alla moda del momento.
Tutti i miei (aborti di) script sulla prima pagina hanno "UNTITLED".
Ciao,
Alessio (a.k.a. Kinglion Il Meticcio)
Allora, il protagonista del film è il direttore che però è una persona
disumana, nel senso che a lui non frega assolutamente nulla dei
malati, tanto meno di curarli (così come al personale interno del
resto). Quando viene a sapere della possibilità di evocare l'entità
diabolica è spinto principalmente dal suo protagonismo, dalla
possibilità di fregiarsi di fronte al partito (ricordiamoci
l'ambientazione:russia anni cinquanta) di qualcosa di eccezionale,
indipendentemente dal fatto che questo "qualcosa" sia terrificante e
potenzialmente pericoloso. L'entità diabolica viene evocata tramite il
soggetto recluso nella punta della piramide. Di questo soggetto non si
sa nulla, lo stesso personale della struttura è quasi all'oscuro ma
sembra trasparire come l'incarnazione del male dato anche la posizione
in cui si trova. In realtà poi si scopre che questo soggetto era una
persona sana e giovane (potrebbe essere, ma ci sto pensando, di sesso
femminile magari anche imparentata con il direttore) che era stata
rinchiusa li dal direttore e che durante la prigionia si era ridotta
ad uno stadio bestiale, perché questo richiedeva la procedura di
evocazione della entità malefica: far regredire il bene ed il puro ad
uno stadio di bestialità. Questa storia potrebbe emergere grazie al
personaggio di un giovane psichiatra giunto nella struttura per fare
il tirocinio e che un po' alla volta fa emergere la verità circa le
intenzioni del direttore. Una volta liberata la l'entità questa a sua
libera, nel suo percorso di ascesa alla superficie, gli altri malati
(ma non li "posiede") ed insieme a loro, una volta sterminati i "sani"
esce dalla piramide in una scena caratterizzata da un celo al tramonto
rosso sangue...
Saluti,
SE